di Fabrizio Macrì ed Erik Burckhardt
Introduzione
Competitività e solidarietà sociale sono compatibili? Globalizzazione e sviluppo sostenibile possono coesistere? Possono la dignità dell’uomo e la cultura dell’individuo tornare ad essere obiettivi e non ostacoli allo sviluppo economico? Come possiamo proseguire nel percorso di apertura delle nostre società e di liberalizzazione delle nostre economie, offrendo spazio e strumenti adeguati alla creatività e al merito, ma senza rinunciare a proteggere i soggetti vulnerabili e l’ambiente in cui viviamo?
Per i progressisti, una risposta positiva a queste domande non può essere un’opzione. È una ragione d’essere. I sei autori di questi articoli offrono un contributo ragionato e basato su un’analisi socio-economica realistica per offrire dei primi – ma solidi – elementi che ci aiutino a tornare a credere in una società libera da pulsioni protezioniste e bellicose e allo stesso tempo attenta ai più deboli, capace di mettere l’economia al servizio della società e di tornare a far sognare una generazione oggi affamata di futuro.
Massimo Ungaro ci introduce al tema della polarizzazione economica e sociale introdotta dalla globalizzazione: un bilancio certo non sempre positivo, con indicatori preoccupanti sulle nostre società occidentali che, insieme ai risultati elettorali più recenti, sono un campanello d’allarme assordante per i progressisti europei e americani. Mentre Umberto Marengo ci spiega quali sono i punti di forza e le vulnerabilità del sistema Italia, Chiara Gribaudo ci incoraggia a non abbandonare la strada intrapresa dai governi del PD: coniugare l’apertura economica del Paese ai vantaggi della globalizzazione deve andare di pari passo con maggiori investimenti per la protezione sociale e la formazione dei cittadini. Igor Guardiancich e Luca Bergamaschi, infine, mettono l’accento su alcune importanti riforme, esistenziali, ma non impossibili, per rispondere alle emergenze demografiche e ambientali in un contesto di crescente competizione globale. Fabrizio Macrì conclude il secondo dossier di MondoDem riportando alla nostra memoria un grande italiano, Adriano Olivetti, per rilanciare il sogno di una politica economica progressista che rimetta l’uomo al centro di un nuovo modello di sviluppo.
Vincitori e perdenti della globalizzazione
Massimo Ungaro, Partito Democratico
Più aperti per crescere: il motore dell’export
Umberto Marengo, The Economist Intelligence Unit
Il lavoro interrotto del PD per mettere in sicurezza l’Italia nella globalizzazione
Chiara Gribaudo, Partito Democratico
Proteggere l’ambiente senza protezionismo
Luca Bergamaschi, Istituto Affari Internazionali
Il welfare come elemento di competitività: contro il familismo, il modello del Nord-Europa
Igor Guardiancich, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa
Per un nuovo modello di sviluppo: il sogno di Adriano Olivetti
Fabrizio Macrì, MondoDem
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