Negli ultimi anni il termine “Deep Web” è entrato nel vocabolario di chi parla di internet, dei suoi sviluppi, e soprattutto dei suoi rischi. Il nome è certamente evocativo, e richiama immagini di attività e traffici sommersi e difficili da scovare. In effetti per molto tempo il Deep Web è stato considerato come la grande chimera di tutti i criminali del mondo, un universo dove nessuno è raggiungibile, rintracciabile e identificabile e dove ogni traffico e ogni scambio diventano possibili e impunibili. Ma è proprio così? E soprattutto, cos’è davvero il Deep Web al di là di metafore e misteri?
Ne abbiamo parlato con Gabriele Baratto di eCrime, il gruppo di ricerca criminologico dell’Università di Trento e una delle unità più all’avanguardia su questo tema in Italia.