Alla ricerca della visione perduta: senza un’idea forte di futuro il PD è finito

Nelle settimane che hanno seguito le elezioni del 4 marzo abbiamo letto innumerevoli spiegazioni, riflessioni, analisi, più o meno valide e più o meno utili, per spiegare il risultato uscito dalle urne.
Ed eccone un’altra!

Come MondoDem non possiamo sottrarci all’esercizio ma, al contrario di molti altri, tenteremo nell’impresa di farla breve. Crediamo che il Partito Democratico abbia perso queste elezioni per una lunga lista di motivi, sia contingenti, relativi agli errori della leadership, sia strutturali, relativi ai profondi cambiamenti che stanno avvenendo in Europa e in Occidente e che stanno danneggiando soprattutto i partiti storici della sinistra. E fin qui, ovvio.
Ebbene, riteniamo che tra i motivi “strutturali” spicchi la questione della Visione. Detto in parole povere: molti di noi sono andati a votare PD senza capire esattamente quale fosse l’idea di mondo propugnata dal partito che votiamo e per cui ci impegniamo. Detta così sembra brutta, e forse proprio perché lo è davvero siamo al 18%.
Certo, alcune cose per cui ci battiamo sono chiare. Più o meno. Siamo per l’Europa. Si, ma quale Europa? Ora che (chissà per quanto) anche i nostri avversari dicono di essere per l’Europa, va chiarito perché noi lo siamo in modo diverso, e migliore, del loro.
Siamo contro le disuguaglianze e per un sistema sociale ed economico più moderno. Ok, ma in che modo? Quelle che propongono gli altri, dalla flat-tax al (finto) reddito di cittadinanza, sono anch’esse a loro modo proposte innovative. E quali sono le nostre? Siamo diversi perché siamo per il libero mercato? Ne siamo sicuri? Siamo diversi perché siamo contro l’antica tradizione italica dell’assistenzialismo e per un sistema meritocratico e con una vera mobilità sociale basata sul merito? Forse. Ma onestamente molti di noi non sono sicuri di aver colto pienamente questa idea. E chissà, forse alcuni nemmeno son tanto d’accordo.
E se anche questi sembrano quasi tutti elementi di politica interna, invece non lo sono. La nostra postura europea determina ciò decidiamo di fare nella nostra economia e nella nostra società. Quel che pensiamo di essere a livello di libero mercato, di valori liberali, di giustizia sociale determina ineluttabilmente quello che penseremo giusto fare nei confronti di potenze illiberali come la Russia, delle guerre in Medio Oriente, o dell’America di Donald Trump.
Ecco, noi crediamo che il ruolo di MondoDem nella confusione di questo post-elezioni sia quello di contribuire, insieme a molte altre giovani realtà simili alla nostra, a formare e rendere finalmente nitida la visione del Partito.
In questi anni il Partito Democratico ha realizzato molte cose positive, i cui effetti si stanno già vedendo, ma che non è riuscito a far passare come tali. La nostra analisi è che questo sia avvenuto soprattutto perché non siamo riusciti a rispondere efficacemente alla domanda “PERCHE’ queste cose sono positive?”; “all’interno di quale idea di mondo?”. È ora di colmare questo gap.
I nostri avversari di visione ne hanno tanta, a volte assurda, a volte pericolosa, il più delle volte grottesca. E hanno poca realtà di cose fatte per poterne dimostrare l’attuabilità. Al contrario, noi abbiamo dalla nostra tanta “realtà” di cose fatte ma quasi nessuna visione. Ora sta a loro mostrare quanta della loro visione può tradursi in concreta realtà. Il nostro compito, adesso, è elaborare, e comunicare, l’idea di mondo che noi vogliamo; l’unica maniera seria per poterci ritrovare a combattere ad armi pari, la prossima volta.

La redazione di MondoDem

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Previous Post

Cambridge Analytica e Big Data: sono davvero un pericolo per la democrazia?

Next Post

Qualche verità su Douma

Related Posts