L’Occidente non solo PUÒ vincere in Ucraina: DEVE vincere se vuole garantirsi un futuro di serenità relativa anziché decenni di nuova guerra fredda.
Come tutti i dittatori finiscono per fare, l’illusione di grandezza di Putin lo sta spingendo ad impiccarsi da solo. Il compito delle forze democratiche è lasciargli abbastanza corda, ovvero passare da una fase passiva di contenimento ad una attiva di rollback, agendo su 4 leve.
1. Ripristinare la deterrenza a livello tattico nucleare, rendendo esplicito che l’impiego da parte russa comporterà una reazione ‘tit-for-tat’ con la conseguente distruzione della base da cui è prevenuto l’attacco iniziale tramite testata di pari potenza. Ciò dovrebbe ampiamente dissuadere i comandanti sul campo a cui è delegato o comandato l’uso delle armi atomiche tattiche, poiché equivarrebbe a firmare il proprio suicidio insieme a quello dei loro familiari che di solito vivono in prossimità di tali basi.
2. Cacciare le forze russe dal territorio ucraino infliggendo il più pesante numero di perdite possibili, soprattutto di materiali, grazie alla fornitura ai combattenti ucraini di armamenti adatti a controffensive, come elicotteri d’attacco, artiglieria pesante e lanciarazzi, veicoli per fanteria armati e corazzati, ma soprattutto munizionamento di precisione, intelligence e strumenti da guerra elettronica che neghino ai russi il coordinamento C4I. Sarebbe necessaria anche una operazione tipo St. Nazaire (forze speciali) o Taranto (con droni al posto dei biplani inglesi del 1940) per disabilitare la flotta a Sebastopoli, ponendo così fine al controllo navale russo sul Mar Nero, per sempre. A quel punto una Crimea demilitarizzata potrebbe anche aspirare ad uno statuto speciale.
3. Porre in essere il razionamento energetico e non comprare più nulla dai russi, al fine di cessare immediatamente il trasferimento giornaliero di oltre un miliardo di dollari per il loro gas e petrolio, mettendo così in crisi l’apparato statale russo nel giro di poche settimane. Ciò peraltro favorirebbe anche i piani di transizione energetica dell’Ue, a patto che si consideri anche il nucleare come fonte.
4. Aprire il fronte contro la propaganda e disinformazione orchestrata da oltre un decennio dal Cremlino, negando visibilità ed espellendo personale diplomatico e para-giornalistico, e investigando seriamente su quei personaggi occidentali che rivestono o hanno rivestito cariche pubbliche, per le quali hanno dichiarato fedeltà al loro Stato, e che hanno accettato di farsi corrompere da una potenza straniera ostile.
È una strategia costosa nel breve periodo ma dai grandi benefici probabilmente già dal 2023, che oggi abbiamo l’opportunità di eseguire grazie al fatto che alla Casa Bianca non siede più Trump, quinta colonna di Putin, ma un politico di grande esperienza a cui non manca il senso della storia e la conoscenza dei meccanismi della deterrenza.
È un’opportunità unica che potrebbe svanire se si cercasse un accordo prematuro, ma anche in virtù del pericolo posto dalla vittoria negli Stati Uniti degli isolazionisti o peggio dei fascisti come Trump e la sua gang repubblicana.